18 gennaio, 2008
versione n. 262
Era un uomo straordinario non solo per la sua equità e mitezza, che esercitò in molti affari e in occasione di importanti scontri (rapporti ostili), ma anche per la sua saggezza, se è vero che considerava la migliore delle sue qualità il fatto che mai si abbandonò né all’invidia né all’ira, pur dall’alto di un potere così enorme, e il fatto che mai trattava un suo avversario come un nemico irriducibile. E a me sembra che quel suo celebre soprannome fanciullesco e altezzoso questa sola cosa renda non criticabile e conveniente, il fatto che il suo carattere benevolo e la vita pura e incorrotta pur nell’esercizio del potere potevano meritare il nome di “Olimpio”, così come riteniamo che la stirpe degli dei, responsabile di ogni bene ma irresponsabile dei mali, domini per natura e regni su tutte le cose esistenti.
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