06 settembre, 2007

UNA STORIA SALOMONICA

Tanto tanto tempo fa gli esseri umani erano fatti di due metà che potevano essere separate e riunite a piacimento grazie a un bottoncino posto nell’ombelico (lo so che questa storia vi pare di averla già sentita, ma non sono in vena di originalità). Naturalmente ogni essere umano aspirava a mantenere ben attaccate le sue due metà; ma poteva capitare –per un incidente, o una malattia- che decidesse di tagliarsi in due. Ora, una mamma aveva due bambini: uno “intero”, ragionevolmente felice e ben pasciuto, che si chiamava Pantor; e uno che, appena nato, era caduto dalla culla, riportando lesioni gravi, e che per questo era stato amputato di una metà, di nome Emiepes. Emiepes era allegro e vivace anche più del fratellino, ma era più piccolo e gracile.
Un giorno una vecchia si presenta a casa della donna (che chiameremo Diotima) e le lancia accuse terribili: “O Diotima, ti appropri in modo inopportuno di ciò che non è tuo! Menti dicendo che Pantor è tuo figlio: l’hai rubato dopoché il tuo bambino ha avuto quel terribile incidente! Volevi un figlio intero tutto per te e, non potendo averne altri, l’hai rubato a mia figlia! Pretendo di riavere mio nipote!”
Diotima urlava disperata, giurando per gli dei che entrambi i suoi figli erano frutto del suo ventre. Ma non ci fu nulla da fare: dovette presentarsi davanti al giudice. Quando questi ebbe sentito la storia, non avendo prove della reale maternità di Pantor, decise che il bambino doveva essere diviso in due…

…ma la mamma, naturalmente, si oppose.


Come va a finire la storia (e chec'entra, soprattutto)? Lo scoprirete nella prossima puntata!

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