Mi scuso per il ritardo, ma ho il PC infestato da virus così grossi che ormai si affacciano dal monitor e fanno ciao ciao con la manina...
E noi Greci, tutti quanti, pur vedendo e sentendo queste cose, non ci inviamo reciprocamente ambasciatori intorno a queste questioni, e non ci indigniamo, ma siamo così maldisposti e divisi città per città che fino ad oggi non possiamo fare nessuna né delle cose utili né delle cose necessarie, né coalizzarci né organizzare alcuna comunione di aiuto e di alleanza, ma permettiamo che quell'uomo divenga sempre più potente.
Alla prossima....
27 settembre, 2007
13 settembre, 2007
DEDICATO ALLA III B
Ricordate come finisce il Fedro? Dopo aver raccontato il mito di Theuth, Socrate imbastisce un complicato paragone tra la scrittura e i giardini di Adone. Ma il succo del discorso è semplice: solo chi semina discorsi di saggezza -e non inchiostro su papiro!- in un'anima capace di apprendere avrà la certezza di un raccolto copioso.
E chiude dicendo che non c'è attività più nobile e gratificante.
Ho passato tre anni a togliere erbacce, a seminare e innaffiare, tentando (non sempre riuscendoci) di far crescere piantine sane. Il mio lavoro è stato interrotto quasi alla fine, e non potrò raccogliere i frutti. Tuttavia non vedo un campo sterile davanti a me: ma vedo piuttosto germogli (alcuni più promettenti e forti di altri, è vero, ma tutti con la testa fuori dalla terra)pronti a diventare, prima o poi, spighe mature. Ho la certezza che le piante che ho seminato hanno radici che affondano profondamente nel terreno: per questo non è solo una vana speranza che il raccolto sarà di buon livello.
Questo è il mio augurio, e questo deve essere il vostro obiettivo.
Con affetto
magistra
E chiude dicendo che non c'è attività più nobile e gratificante.
Ho passato tre anni a togliere erbacce, a seminare e innaffiare, tentando (non sempre riuscendoci) di far crescere piantine sane. Il mio lavoro è stato interrotto quasi alla fine, e non potrò raccogliere i frutti. Tuttavia non vedo un campo sterile davanti a me: ma vedo piuttosto germogli (alcuni più promettenti e forti di altri, è vero, ma tutti con la testa fuori dalla terra)pronti a diventare, prima o poi, spighe mature. Ho la certezza che le piante che ho seminato hanno radici che affondano profondamente nel terreno: per questo non è solo una vana speranza che il raccolto sarà di buon livello.
Questo è il mio augurio, e questo deve essere il vostro obiettivo.
Con affetto
magistra
09 settembre, 2007
CONSIGLIO
Consiglio vivamente gli studenti di leggere con attenzione l'edificante storiella di Diotima (e i relativi commenti...)
08 settembre, 2007
La vecchia insisteva, e Diotima era sicura che avrebbe addirittura fatto del male ai suoi bambini se non avesse fatto qualcosa: si decise dunque a convocarla davanti al giudice. Questi, un uomo anziano, di bassa statura ma con penetranti occhi neri, ascoltò la storia con grande attenzione. Poi, lentamente, si alzò dal suo scranno, fece tre giri intorno alla quercia sacra che cresceva lì accanto e infine, rimanendo in piedi, parlò: “Che Pantor sia diviso in due: ciascuna donna avrà quello che vuole”. Diotima era più disperata di prima: perché sacrificare quel bambino paffuto? Perché mutilare una creatura innocente? E prese la sua decisione: quella notte, lasciò il piccolo Emiepes, urlante, sulla soglia della casa della vecchia. Lei e Pantor fuggirono, e nessuno li rivide mai più.
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Pantor:………………………….III A (lat/gr)
Emiepes:…………………………III B (gr)
Diotima:…………………………Magistra
Il giudice:………………………..Il dirigente scolastico (nuovo!!!)
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Pantor:………………………….III A (lat/gr)
Emiepes:…………………………III B (gr)
Diotima:…………………………Magistra
Il giudice:………………………..Il dirigente scolastico (nuovo!!!)
06 settembre, 2007
UNA STORIA SALOMONICA
Tanto tanto tempo fa gli esseri umani erano fatti di due metà che potevano essere separate e riunite a piacimento grazie a un bottoncino posto nell’ombelico (lo so che questa storia vi pare di averla già sentita, ma non sono in vena di originalità). Naturalmente ogni essere umano aspirava a mantenere ben attaccate le sue due metà; ma poteva capitare –per un incidente, o una malattia- che decidesse di tagliarsi in due. Ora, una mamma aveva due bambini: uno “intero”, ragionevolmente felice e ben pasciuto, che si chiamava Pantor; e uno che, appena nato, era caduto dalla culla, riportando lesioni gravi, e che per questo era stato amputato di una metà, di nome Emiepes. Emiepes era allegro e vivace anche più del fratellino, ma era più piccolo e gracile.
Un giorno una vecchia si presenta a casa della donna (che chiameremo Diotima) e le lancia accuse terribili: “O Diotima, ti appropri in modo inopportuno di ciò che non è tuo! Menti dicendo che Pantor è tuo figlio: l’hai rubato dopoché il tuo bambino ha avuto quel terribile incidente! Volevi un figlio intero tutto per te e, non potendo averne altri, l’hai rubato a mia figlia! Pretendo di riavere mio nipote!”
Diotima urlava disperata, giurando per gli dei che entrambi i suoi figli erano frutto del suo ventre. Ma non ci fu nulla da fare: dovette presentarsi davanti al giudice. Quando questi ebbe sentito la storia, non avendo prove della reale maternità di Pantor, decise che il bambino doveva essere diviso in due…
…ma la mamma, naturalmente, si oppose.
Come va a finire la storia (e chec'entra, soprattutto)? Lo scoprirete nella prossima puntata!
Un giorno una vecchia si presenta a casa della donna (che chiameremo Diotima) e le lancia accuse terribili: “O Diotima, ti appropri in modo inopportuno di ciò che non è tuo! Menti dicendo che Pantor è tuo figlio: l’hai rubato dopoché il tuo bambino ha avuto quel terribile incidente! Volevi un figlio intero tutto per te e, non potendo averne altri, l’hai rubato a mia figlia! Pretendo di riavere mio nipote!”
Diotima urlava disperata, giurando per gli dei che entrambi i suoi figli erano frutto del suo ventre. Ma non ci fu nulla da fare: dovette presentarsi davanti al giudice. Quando questi ebbe sentito la storia, non avendo prove della reale maternità di Pantor, decise che il bambino doveva essere diviso in due…
…ma la mamma, naturalmente, si oppose.
Come va a finire la storia (e chec'entra, soprattutto)? Lo scoprirete nella prossima puntata!
05 settembre, 2007
LETTERATURA LATINA
Rispondo qui al quesito posto nel commento postato qui sotto:
sapevo di questo problema, ma non so che dire. Le mie copie dei volumi hanno il seguente codice
vol D: 882341508x
vol E: 8823415098
Ma siccome nel frattempo sono cambiati i criteri di attribuzione del codice ISBN (adesso è composto da più cifre), i nuovi codici sono i seguenti:
9788823415089 (vol D)
9788823415096 (vol E)
Questi sono i codici che compaiono sul sito della Bulgarini editore
http://ww2.bulgarini.it/cgi-bin/MB_opere/carica_index.cgi
Altro dirvi non so....
sapevo di questo problema, ma non so che dire. Le mie copie dei volumi hanno il seguente codice
vol D: 882341508x
vol E: 8823415098
Ma siccome nel frattempo sono cambiati i criteri di attribuzione del codice ISBN (adesso è composto da più cifre), i nuovi codici sono i seguenti:
9788823415089 (vol D)
9788823415096 (vol E)
Questi sono i codici che compaiono sul sito della Bulgarini editore
http://ww2.bulgarini.it/cgi-bin/MB_opere/carica_index.cgi
Altro dirvi non so....
ESAMI!!!
AVVISO:
La prova per la verifica del debito di greco si svolgerà il
12 settembre alle 8.30
La prova consisterà in una breve traduzione con (altrettanto) breve commento di natura contenutistica, come era già stato precisato.
Avrei altro da dire, ma è ora di pranzo ;-)
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