VERSIONE N. 370 La differenza fra i mali volontari e quelli involontari
Non ti sembra che fra questi differiscano i (mali) volontari da quelli involontari, per il fatto che quello[P1] che ha fame per sua volontà potrebbe mangiare ogni volta che vuole, e colui che ha sete per sua volontà potrebbe bere, e le altre cose allo stesso modo, mentre a colui che soffre questa condizione per necessità non è possibile smettere (di essere tormentato, p.e., dalla fame e dalla sete) quando ne ha voglia[P2] ?
In secondo luogo, colui che si trova in una condizione difficile per sua scelta è felice di soffrire in vista di una buona speranza, come coloro che danno la caccia agli animali selvatici patiscono volentieri disagi per la speranza di catturare una preda. E tali ricompense delle proprie fatiche non sono di grande valore, invece, quanto a coloro che si affaticano per conquistarsi buoni amici, o per sconfiggere avversari, o affinché, divenuti forti sia dal punto di vista fisico che spirituale, possano ben abitare la propria casa, e fare del bene agli amici, e giovare alla patria, come bisogna pensare che costoro non si diano pena con piacere in vista di tali scopi e vivano contenti, soddisfatti di loro stessi, lodati e invidiati dagli altri?
Inoltre, gli atteggiamenti pigri e i piaceri effimeri non sono in grado di assicurare né benessere al corpo, come dicono gli alenatori, né fanno nascere nell’anima alcuna conoscenza degna di questo nome, mentre l’applicazione costante e tenace[P3] permette di raggiungere le mete più nobili, come dicono gli uomini saggi.
[P1]ATTENZIONE ALL’ETA!!!
NOTA LA DIFFERENZA: SOPRA OPOTE CON L’OTTATIVO ESPRIME UN’AZONE ITERATA, QUI OPOTAN COL CONG. SOTTOLINEA LA GENERICITA’ DELL’AZIONE
[P3]NEL TESTO C’È UN COMPL. DI MODO