25 ottobre, 2006

L'ORATORE DEVE POSSEDERE UNA CULTURA FILOSOFICA

Sia dunque posto all’inizio ciò che verrà compreso meglio in seguito, che cioè senza una cultura filosofica non si può formare colui che vogliamo (che sia) eloquente, non affinché in essa tuttavia siano comprese tutte le conoscenze, ma affinché essa aiuti come la palestra (aiuta) l’attore; spesso infatti le piccole cose vengono accostate alle grandi nella maniera più corretta. Infatti né con troppa ampiezza e ricchezza nessuno può parlare di argomenti importanti e diversi senza una cultura filosofica – se è vero che anche nel Fedro di Platone Socrate afferma che Pericle era stato superiore agli altri oratori in per questo, per il fatto che era stato uditore del filosofo naturale Anassagora. Egli ritiene (in 268e-270a Socrate loda, con una sfumatura di ironia, la retorica di Pericle perché, da allievo del filosofo Anassagora, aveva connesso l'arte oratoria con la filosofia) che da lui (Pericle) sia avesse imparato altre cose straordinarie e importanti sia fosse diventato facondo ed eloquente, e inoltre consapevole del fatto che, cosa che è il punto centrale dell’eloquenza, da quali tonalità del discorso le diverse parti dell’anima siano eccitate. Questa medesima cosa può essere pensata anche a proposito di Demostene, dalle cui lettere si può comprendere quanto assiduo ascoltatore di Platone fosse stato –né in verità senza la pratica della filosofia siamo in grado di distinguere il tipo e la specie di ciascun argomento né spiegarle tramite una definizione né dividere in parti né giudicare quali cose sono false e quali vere né distinguere le conseguenze logiche , constatare le cose che sono in contraddizione, distinguere quelle ambigue.